Già al lavoro a 14 anni, nelle cucine del Lago Maggiore, Fabio Barbaglini perfeziona gli studi in Svizzera, per poi lavorare in diversi stellati internazionali, fino ad aprire il primo ristorante a 23 anni, il “Caffè Groppi” a Trecate (No), premiato con la stella Michelin nel 2003.
Tra le esperienze più significative quella come capo partita all’Antica Osteria del Ponte a Cassinetta di Lugagnano (3 stelle Michelin), ristorante che riaprirà poi nel 2012 in qualità di chef-patron.
La filosofia dietro il rilancio de “La Cassinetta” si può sintetizzare in “naturale concezione del gusto”, concetto che tornerà nelle successive esperienze come consulente nel campo della ristorazione italiana e internazionale.
Numerosi i riconoscimenti ottenuti nell’arco della carriera, come la stella Michelin del Mont Blanc Hotel Village di La Salle, nel 2011, e il premio per la migliore performance conferito più volte dalla Guida dell’Espresso.
Firenze e il Dolce Emporio
Nel 2017 l’approdo a Firenze, dove il progetto si è ampliato dalla ristorazione alla selezione e vendita di prodotti di alto livello con l’apertura del Dolce Emporio, boutique del gusto dove è possibile trovare anche la linea Fiori di Spezie, foie gras d’autore e prodotti in vaso realizzati su ricetta dello chef tra cui ortaggi croccanti in acqua di mare senza aggiunta di sale. A dicembre del 2018 è stato insignito a Parigi nell’ambito della presentazione de La Liste 2019, la classifica dei mille migliori ristoranti al mondo stilata da un panel di esperti, del premio “Nature”, che ben esprime la sua filosofia in cucina.
Dal 2020 Barbaglini ha raccolto una grande sfida: quella di riqualificare e riorganizzare due dei caffè più storici di Firenze, Caffè Gilli e Caffè Paszkowski, non mancando il risultato, in un periodo sofferto come quello dovuto alla pandemia, che ha visto per la guida Bar d’Italia 2021 del Gambero Rosso, l’attribuzione per la prima volta delle Tre Tazzine e dei Tre Chicchi per Caffè Paszkowski e la riconferma del massimo riconoscimento anche per Caffè Gilli.
Parallelamente, continua la sua attività di ricerca e sviluppo di progetti legati alla ristorazione, che lo vede partecipe di collaborazioni con aziende agricole ed attivo nell’utilizzo e nella ricerca di prodotti provenienti da filiere corte e certificate al fine di codificare una proposta naturale declinata in varie forme e offerte.